Trova la Marca!! “ICCAT Awareness activities 2014”
Se state pensando che noi di Nemo in questo articolo vi parleremo di marche di abbigliamento “cool”, “trendy” o “glamour” bhe… siete proprio sulla cattiva strada.
Vogliamo invece informare gli amanti del mare, in particolare i pescatori di tutte le categorie, su alcuni interessanti dettagli che potrebbero rivelarsi utili se gli dovesse capitare di catturare (accidentalmente o perchè in possesso di autorizzazione ministeriale) un esemplare di Tonno rosso (Thunnus thynnus).
Dal 2009 l’ICCAT (La Commissione Internazionale per la Conservazione del Tonno) gestisce un imponente programma di ricerca, noto con la sigla “GBYP” (Grande Bluefin Tuna Year Programme), che ha come obbiettivo quello di aumentare le conoscenze scientifiche su questa specie in modo da poter garantire una gestione più razionale e sostenibile dello stock ittico, in altri termini per continuarne il suo sfruttamento commerciale evitando la minaccia di estinzione, come successo qualche anno fa a causa di una pesca eccessiva e deregolamentata.
Il progetto prevede l’applicazione di marcatori (“marche”) su diverse decine di migliaia di esemplari pescati tra Oceano Atlantico occidentale, orientale e Mar Mediterraneo e il repentino rilascio in mare di questi esemplari.
Successivamente avviene la fase di “ri-cattura”, quella che interessa ai nostri amici pescatori. Chiunque dovesse catturare uno di questi esemplari marcati è invitato a contattare l’ICCAT per la restituzione della marca secondo le modalità che spiegheremo a breve.
Va intanto detto che attraverso tale metodologia gli scienziati potranno comprendere meglio le dinamiche ecologiche delle popolazioni, le caratteristiche dello stock ittico, il comportamento riproduttivo, le rotte migratorie e altre utili informazioni i cui beneficiari maggiori saranno i pescatori stessi, quindi il nostro invito è quello di vincere le reticenze e di dare il proprio contributo. Al momento gli esemplari catturati, marcati e rilasciati in mare si aggirano intorno ai 20.000, eppure si sono riscontrate pochissime segnalazioni da parte dei pescatori, con una percentuale di restituzione che si aggira attorno all’1%, di gran lunga inferiore rispetto ai valori attesi.
Una probabile spiegazione di questo valore così basso è il contesto piuttosto teso e sorvegliato di tale settore di pesca e, non di meno, una carenza di informazioni operative sul da farsi.
In questo contesto è stata lanciata la campagna “Trova la Marca – ICCAT Awareness Activity 2014”, campagna di sensibilizzazione che ben si sposa con gli obbiettivi di diffusione della cultura del mare della nostra Associazione.
Cominciamo col dire che ci sono due principali tipologie di marche: marche convenzionali e marche elettroniche.
Le prime, dette anche marche “a cannula” o “spaghetti”, sono dei semplici tubicini in materiale plastico, di lunghezza pari a circa 10-12 cm e di diametro pari a 1.5/2 mm, riportanti alcune semplici informazioni. Generalmente vengono posizionate in corrispondenza della seconda pinna dorsale dell’animale. Il colore di queste marche è, di solito, giallo.
Le seconde sono invece dispositivi elettronici sofisticati (utilizzati meno frequentemente, dati gli elevati costi) in grado di misurare molti parametri ambientali quali date, orari, profondità a cui il pesce nuota, temperatura dell’acqua e del corpo del pesce, intensità di luce. Le marche elettroniche possono essere a loro volta suddivise in marche archivio, che sono applicate internamente attraverso un’incisione nella parte ventrale in prossimità dell’ano e lasciano fuoriuscire solo un sottile sensore della luce, e marche PAT (Pop-up Archival Trasmitting), che sono applicate esternamente e sono preimpostate per staccarsi dal corpo del pesce, risalire in superficie e radiotrasmettere una sintesi dei dati rilevati attraverso la rete satellitare. In presenza di marche elettroniche c’è sempre una seconda marca, di tipo convenzionale, stavolta di colore bianco/verde, riportante la dicitura “electronic tag inside” (marca elettronica all’interno – solo nel caso in cui la marca sia stata applicata internamente) e “big $$ reward” (grande ricompensa in denaro).
Quando si pesca un tonno marcato, fondamentali dati da rilevare e comunicare saranno: il numero della marca, la lunghezza del pesce (lunghezza alla forca), peso totale (non eviscerato, in kg), data del ritrovamento, attrezzo da pesca, luogo del ritrovamento (lat. e lon.), nome e indirizzo (dati personali confidenziali).
Come incentivo alla collaborazione è prevista una ricompensa economica: per le marcature convenzionali, questa ammonta a 50 euro e una t-shirt, mentre per le marcature elettroniche il premio è di 1.000 euro. Inoltre a settembre di ogni anno viene effettuato un sorteggio in cui i primi tre estratti potranno percepire un ulteriore premio (1° estratto 1.000 euro, 2° e 3° estratto 500 euro).
Per inviare i dati e chiedere la ricompensa bisogna contattare l’ICCAT ad uno dei seguenti recapiti:
ind: Calle Corazòn de Maria 8, 6°, 28002 Madrid – ph: +34.914165600 – mail: tag@iccat.int
Nella sua campagna, l’ICCAT invita quindi i pescatori a collaborare con i ricercatori scientifici e noi di Nemo ci associamo a questo invito, certi di una risposta positiva da parte dei veri amanti del mare.
Il nostro mare.
Per maggiori informazioni: www.iccat.es/GBYP/en/index.htm.